Quattro miliardi di anni fa la terra incomincia a raffreddarsi, l’acqua raggiunge lo stadio solido.
Quattro miliardi di anni fa inizia il viaggio della vita sulla terra.
Mutazione dopo mutazione la vita sulla terra è fiorita in miliardi di forme diverse, esseri unicellulari in un viaggio durato miliardi di anni si sono evoluti in esseri sempre più complessi.
Ma se le cose non fossero andate così?
La teoria più accreditata volta a spiegare l’evoluzione della vita sul nostro pianeta è la teoria dell’ evoluzione, enunciata da Darwin e portata oggi avanti dai Neodarwinisti.
Se il Neodarwinismo permette di spiegare in maniera soddisfacente i meccanismi che regolano i cambiamenti che avvengono dentro una determinata specie, le micro evoluzioni, il dibattito è ancora aperto sui meccanismi che regolano le macroevoluzioni, quelle mutazioni che permettono l’evoluzione di una specie verso un’altra.
A complicare un dibattito che va avanti da più di un secolo è anche la definizione tempi dell’evoluzione.
Ci aspetteremmo che le mutazioni che hanno interessato gli esseri viventi abbiano avuto una cadenza regolare e ripetuta nel tempo, ma in realtà sappiamo che per lunghi periodi non si sono verificate mutazioni mentre si sono manifestate esplosioni di nuove specie in tempi relativamente brevi.
Una nuova teoria che cerca di spiegare il funzionamento dei meccanismi della vita in un modo del tutto inedito è la teoria delle risonanze evolutive.
Questa teoria è stata formulata da Achille Damasco e Alessandro Giuliani ricercatori dell’università Federico secondo di Napoli ed è stata pubblicata sulla rivista scientifica Physica scatenando in breve tempo un vivace dibattito.
La teoria afferma che una specie non cambia in maniera definitiva improvvisamente a causa di mutazioni casuali, ma cambia quando una frequenza esterna, come ad esempio il clima o la temperatura, è uguale alla frequenza della specie, questo connubio fa si che si verifichi un fenomeno di risonanza che i due ricercatori chiamano condizione di evoluzione, questa condizione permetterebbe la transizione verso una nuova specie.
Un esempio di risonanza ad esempio è ciò che è successo al ponte Tacoma Bridge nello stato di Washington.
Il ponte non crollò a causa del vento ma per la particolare frequenza in cui il vento soffiava.
Un ponte non può evolvere, la frequenza del vento non può scatenare una trasformazione in un essere non biologico, il DNA di un essere vivente invece potrebbe entrare in risonanza ed evolvere in una nuova specie.
Se l’evoluzione afferma che mutazioni casuali ripetute nel tempo possono arrivare a determinare il salto di specie, la teoria delle risonanze evolutive invece afferma che una nuova specie può nascere improvvisamente nel momento in cui entra in risonanza con un evento esterno.
Questo secondo i ricercatori spiegherebbe ad esempio l’improvvisa nascita di nuove specie nel periodo Cambriano, quando più che mutazioni ripetute nel tempo si è osservata una improvvisa nascita di nuove specie.
Questa teoria andrebbe a colmare anche un altro problema che lo stesso Darwin si era posto, la mancanza di fossili che certifichino i passaggi intermedi tra una specie ad un’altra.
Ad oggi sono molti i tasselli che ancora mancano, anelli intermedi che legano il salto tra una specie ed un’altra.
Secondo la Teoria delle delle risonanze evolutive, i fossili non si trovano perché in realtà questi passaggi intermedi non sarebbero mai avvenuti, il salto di specie sarebbe improvviso e determinato da fattori esterni che entrano in risonanza con gli esseri viventi e ne permettono l’evoluzione.
L”obiettivo dei due ricercatori è quello di ricreare i meccanismi che regolano le macro evoluzioni in laboratorio per dimostrare i principi a fondamento della teoria.
Fino ad oggi infatti la macro evoluzione è stata dedotta dall’analisi dei fossili, non sono stati effettuati esperimenti.
La teoria ha inevitabilmente suscitato un dibattito molto acceso, i ricercatori sono stati accusati da più fronti di aver creato un modello astratto che non corrisponde alla realtà delle forme viventi.
La teoria delle risonanze evolutive è molto affasciante, apre a un nuovo rivoluzionario campo di ricerca, ci auguriamo che Damasco e Giuliani continuino il loro studio e che siano presto in gradi di fornici quelle prove straordinarie che richiedono le affermazioni straordinarie.

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