Tutto ha avuto inizio 14 miliardi di anni fa, quando l’intero universo, compresso in una dimensione inferiore a quella di un atomo, esplose, espandendosi in pochissimo tempo creando il cosmo così come lo conosciamo.
È questa la teoria del big bang, al momento il modello usato dagli astronomi per spiegare come l’universo si sia espanso da uno stato estremamente caldo e denso fino a diventare quello che abbiamo imparato a conoscere.

Oggi è la teoria più accreditata per spiegare la nascita dell’universo.
La radiazione di fondo registrata dai radiotelescopi è oggi considerata una delle prove più importanti che testimoniano la correttezza del modello. Ma all’inizio, la teoria del Big Bang non fu accettata da tutti, e fu osteggiata duramente, per motivi che potrebbero sorprendere.

Se buona parte degli scienziati nutriva dubbi poichè all’epoca ancora non esistevano prove a sostegno del modello, in unione sovietica la teoria del big bang trovò una fortissima opposizione ideologica. Stalin osteggiò personalmente la teoria, la definì reazionaria e utile alla causa clericale.  Ma perché Stalin decise di combattere così duramente l’idea del big bang?

Padre della teoria fu Geroges Lemaitre. Lemaitre sacerdote, gesuita belga, fu anche fisico e astronomo. Riuscì a combinare la relatività di Einstein con gli studi dell’americano Edwin Hubble sull’espansione dell’universo per arrivare a elaborare l’idea di un inizio dell’universo.

L’idea che l’universo potesse avere avuto un inizio secondo Stalin contraddiceva la concezione materialista del cosmo, cioè che l’universo fosse infinito ed eterno.
Accettare scientificamente che il cosmo potesse aver avuto un inizio per i sovietici significava accettare scientificamente che l’universo potesse essere stato creato: la teoria del Big Bang sembrava confermare la genesi biblica.

A fomentare l’ostilità verso la teoria fu anche l’atteggiamento della chiesa, che con Papa Pio XI non solo accettò di buon grado la teoria di Lamaitre, ma conferì a padre Laimatre numerosi riconoscimenti nominandolo Presidente dell’accademia pontificia della scienza.

Per decenni Stalin e l’unione Sovietica bandirono la teoria del big bang, emarginando gli scienziati che apertamente appoggiavano il modello. La cecità ideologica di Stalin nei confronti del Big bang continuò fino alla sua morte.

In realtà pure se la chiesa accettò di buon grado il modello di Laimatre non lo usò mai come prova scientifica della creazione divina. Lo stesso Laimatre fu ben attento nel distinguere l’idea di principio dell’universo da quella di creazione.
Il Big Bang non impone una forza creatrice, non ha bisogno di Dio per essere valido, ma nello stesso tempo non esclude la possibilità di un Dio creatore.

Oggi la comunità scientifica accetta in larga parte l’idea che il nostro universo sia nato da uno stato enormemente caldo e denso; Conosciamo l’inzio del nostro mondo, la scintilla da cui è partito tutto: ma cosa c’era prima del big bang? L’universo si espanderà per sempre o prima o poi si contrarrà? Ci sarà un altro big bang? Esistono altri universi?  Domande affascinate a cui ancora non abbiamo risposte certe.

 

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