Nel 1971 l’equipaggio dell’apollo 15 sta completando la missione sulla Luna, è la quarta volta che degli uomini mettono piede sul nostro satellite.

L’astronauta americano David Scott poco prima di salire sul modulo lunare dopo una esplorazione extraveicolare decise di rendere omaggio a Galileo Galilei con un piccolo esperimento.

Galileo Galilei, fisico, astronomo, filosofo, matematico, è ritenuto il padre del metodo scientifico.
Processato per le sue teorie, condannato dalla chiesa, costretto al confino e all’abiura delle sue idee. Ma il valore del suo pensiero fu così determinate per la storia dell’umanità che la stessa chiesa quasi 400 anni dopo con Papa Giovanni Paolo II ne riconosce il genio, riabilitandolo e chiedendo scusa per il tremendo errore commesso nel passato.

David Scott nel 1971 gli rende omaggio, dimostrando la corretta intuizione di Galileo sull’accelerazione gravitazionale:
Due corpi indipendentemente dal loro peso cadranno alla stessa velocità in assenza della resistenza dell’aria. 400 anni fa per Galileo era impossibile dimostrarlo empiricamente.

La Luna per la mancanza di atmosfera si prestava all’esperimento, così Scott lasciò cadere dalle mani una piuma e un martello e come intuito da Galileo, i due corpi raggiunsero il suolo nello stesso istante.
Una dimostrazione empirica e un omaggio a un genio del passato. 

Scott ha dimostrato non solo che la teoria di Galileo era esatta, ma con il suo omaggio ci ricorda che se è vero che la durata della vita di un singolo uomo è insignificante per i tempi del cosmo, è altrettanto vero che nel momento in cui tramandiamo le nostre conoscenze da una generazione all’altra riusciamo a rompere i vincoli temporali, riusciamo a sconfiggere il tempo e rendere eterno il nostro pensiero.

Le intuizioni di 400 anni fa di Galileo sono state il primo tassello che ha permesso all’apollo di sconfiggere la gravità terrestre e portare David Scott sulla Luna. 

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