Se tutto ciò che ci circonda, la terra, il cielo, il mare, le stelle, se l’intero cosmo non fosse reale, se noi tutti fossimo solo personaggi di un enorme gioco virtuale, saremmo in grado di comprenderlo?
Questa incredibile teoria è tornata alla ribalta negli ultimi anni ed è stata recentemente discussa dai vari ricercatori.

Più l’uomo si spinge nello studio dell’universo e più questo sembra rispondere a delle regole ben precise, la matematica. La matematica potrebbe essere il codice con cui è scritto l’universo?
Il cosmologo del MIT Max Tegmark afferma che se noi fossimo dei personaggi di un gioco prima o poi inevitabilmente ci accorgeremmo di quanto le regole appaiano troppo rigide e matematiche, perché frutto del codice con cui è scritto il gioco.
Galileo affermava che l’universo è scritto con la matematica, è questo il codice utilizzato per scrivere il nostro mondo da un’entità superiore?
Se una civiltà avanzata simulasse il mondo dei propri antenati e lo scrivesse utilizzando un codice, se i protagonisti di questo mondo simulato fossimo noi, saremmo in gradi di comprenderlo?

James Gates fisico teorico dell’università del Maryland durante le sue ricerche ha notato un fatto bizzarro.
Per correggere equazioni su quark ed elettroni è ricorso spesso all’utilizzo di codici di correzione utilizzati dai classici browser di navigazione.
La logica che applichiamo al mondo virtuale che noi abbiamo costruito risponde alle stesse leggi del mondo che ci circonda e che chiamiamo realtà?

Elon Musk il fondatore di Tesla e di Space X ha dichiarato che è più probabile che la nostra vita si svolga in un universo simulato più che in un universo reale.
Dopotutto anche noi programmiamo ogni giorno mondi artificiali attraverso codici di programmazione, nel nostro piccolo definiamo e costruiamo regole di mondi sempre nuovi che utilizziamo per il nostro intrattenimento.
Solo pochi decenni fa per giocare avevamo un pallone da calcio, adesso abbiamo simulazioni in 3D con milioni di persone che giocano contemporaneamente.
Presto la realtà virtuale e la realtà aumentata potrebbero essere indistinguibili dalla realtà.
Se oggi siamo in grado di fare questo tra diecimila anni che cosa saremo in grado di creare?
Una civiltà più avanzata ha creato la simulazione del nostro mondo?
Secondo Musk le future generazioni avranno a disposizione computer cosi potenti da poter realizzare sofisticate simulazioni e se saranno sufficientemente realiste potranno diventare coscienti.

Ma se il mondo in cui viviamo è in realtà una simulazione, questo apre ulteriori interrogativi.
Se siamo programmi di un computer allora il programma può essere rieseguito potenzialmente all’infinito, questo ci porterebbe alla vita eterna, almeno sino a quando il computer non si danneggi.
Ma se qualcuno ha creato questa simulazione renderebbe questo qualcuno Dio?
Beh in realtà il discorso sarebbe più complesso, la nostra capacità di programmare il mondo in cui Ezio Auditore interagisce nel videogioco Assassin’s Credd, fa di noi degli Dei?
Indubbiamente no.

Il nostro mondo potrebbe essere una simulazione, ma anche noi siamo capaci di creare mondi simulati quindi chi ha creato il nostro mondo potrebbe a sua volta essere una simulazione.
Definire se il nostro mondo è reale o meno è uno dei più antichi rompicapi filosofici.
Ciò che gli uomini prendono per vero è soltanto una rappresentazione del vero mondo?
Da secoli il compito dei filosofi è comprendere che cosa è la realtà, già i greci con il mito della caverna si chiedevano se il mondo che noi percepiamo in realtà non fosse altro che la proiezione distorta di ombre su un muro di oggetti che noi non possiamo vedere ma di cui ne percepiamo soltanto l’ombra.

Oggi in fin dei conti, migliaia di anni dopo ci poniamo ancora la stessa domanda ma con una consapevolezza tecnologia in più.
Comprendere la natura di cui è fatta la realtà che ci circonda, per quanto può sembrare scontato, è ancora un dilemma al quale non sappiamo dare una risposta certa.













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