Che cosa è la coscienza? Cosa è questa consapevolezza che ci differenzia dal mondo dell’inanimato?
Da secoli, religiosi, filosofi e scienziati si interrogano sull’origine della nostra natura.
Ancora oggi dopo secoli di teorie e ipotesi e di sviluppo tecnologico non abbiamo una risposta certa.
Il dibattito nel corso dei secoli si è diviso tra chi ritiene che la coscienza sia un’entità astratta, l’anima e chi pensa che sia il frutto delle interconnessioni del nostro cervello.
Esseri umani e probabilmente alcuni animali possiederebbero un’anima immateriale che conferisce coscienza e libero arbitrio, capacità queste che ci differenziano nettamente dagli oggetti inanimati.
La maggior parte degli scienziati oggi scarta questa ipotesi, ritenuta più il frutto di credenze religiose che di evidenze scientifiche.
La coscienza sarebbe generata dal cervello e dalla sua rete di miliardi di nervi che lo compongono.
Johnjoe McFadden ricercatore dell’università del Surrey propone una nuova rivoluzionaria teoria per spiegare la natura della coscienza e del perché sino ad oggi non siamo riusciti a riprodurla artificialmente.
Se le prime teorie volte a definire cosa fosse la coscienza si aprivano al soprannaturale oggi gli scienziati tendono a credere che la coscienza sia generata dal cervello.
MacFadden propone una teoria alternativa, la coscienza non è un’anima immateriale, ma energia.
La teoria di McFadden si basa sull’osservazione scientifica.
Quando un neurone nel cervello si attiva, emette un impulso elettrico che si propaga nelle fibre nervose, ma non solo, si è osservato anche un impulso elettromagnetico che si propaga nei tessuti circostanti.
L’impulso elettromagnetico contiene le stesse informazioni delle scariche elettriche ma agisce come un’onda, un’onda immateriale di energia che irradia i tessuti, un impulso elettromagnetico che non siamo ancora in grado di definire ma che possiamo osservare.
Questo campo elettromagnetico infatti viene regolarmente rilevato durante le scansioni cerebrali, come ad esempio l’elettroencefalogramma, ma è stato da sempre ritenuto inutile ai fini delle funzioni cerebrali.
La teoria proposta da McFadden invece ritiene che sia proprio questo campo elettromagnetico carico delle informazioni del cervello ad essere la sede della coscienza.
Un campo elettromagnetico ricco di informazioni guida il nostro libero arbitrio, le nostre azioni e pensieri.
MaFadden si spinge anche oltre, sino ad oggi nonostante la nostra capacità di costruire computer super veloci e algoritmi molto complessi, non è stato rilevato in nessuno di essi un barlume di libero arbitrio ne di coscienza.
Questo secondo il ricercatore avviene perché ad oggi non siamo in grado di comprende come la materia diventa consapevole.
La coscienza secondo McFadden è qualcosa che va oltre la materialità del funzionamento del nostro cervello, il campo elettromagnetico osservato durante le analisi di laboratorio potrebbe essere la risposta.
Solo quando avremmo compreso come la materia sia capace di produrre coscienza saremmo in grado di creare artificialmente una intelligenza consapevole e capace di libero arbitrio.
La teoria di McFadden è molto affascinante, non è ancora in grado di spiegare perché ciò che definiamo coscienza risieda in un campo elettromagnetico ma apre indubbiamente un nuovo interessante campo di ricerca, che magari in un prossimo futuro, potrà portare gli scienziati alla tanto attesa risposta: che cosa è la coscienza.