Il 14 dicembre del 1972 Eugene Cernam fu l’ultimo uomo a camminare sulla Luna.
Ad oggi dopo più di 40 anni nessun uomo ha più rimesso piede sul nostro satellite.
Ma perché non siamo più tornati sulla Luna?
La corsa alla esplorazione spaziale degli anni sessanta e settanta del secolo scorso ha segnato la storia dell’uomo, in circa due decenni l’uomo è riuscito ad andare nello spazio e a camminare sul suolo lunare, ma dopo le missioni Apollo l’interesse per la colonizzazione del nostro satellite è improvvisamente cessata.
Quando l’allora presidente John Kennedy il 12 settembre 1962 annunciò che entro il prossimo decennio l’uomo sarebbe sbarcato sulla Luna a molti sembro una dichiarazione azzarda.
Gli Stati Uniti all’epoca non erano ancora riusciti a mandare nessun astronauta nel cosmo e la missione sembrava ogni giorno che passava sempre più difficile da realizzare.
Ma con stupore il 16 luglio 1969 l’uomo riuscì a toccare il suolo lunare.
Fu un evento incredibile, la trasmissione fu trasmessa in diretta e milioni di persone la seguirono con il fiato sospeso, fu definito un successo frutto dell’intelligenza, del lavoro, della preparazione scientifica e della fede dell’uomo.
Dopo le missioni Apollo e i successivi viaggi sulla luna il programma spaziale perse interesse per il nostro satellite e per una eventuale colonizzazione.
Questo repentino cambio di rotta ha fatto nascere le più svariate teorie e alcuni ritengono che dietro questo improvviso calo di interesse ci siano motivazioni che non sono mai state rese pubbliche.
Pochi anni dopo la fine delle missioni Apollo incominciarono a nascere teorie cospirazioniste che affermavano che in realtà l’uomo non aveva mai messo piede sul nostro satellite e che si trattava di un gigantesco inganno.
I cospirazionisti ritengono che non era possibile realizzare una missione del genere, la tecnologia e le conoscenze dell’epoca non avrebbero permesso un simile viaggio.
Le prove dei falsi allunaggi sarebbero rintracciabili nello stesso materiale fornito dalla Nasa.
Analizzando le immagini delle missioni si noterebbero delle anomalie che dimostrerebbero che le foto non sono state fatte sulla Luna ma in un set cinematografico sulla terra.
In alcune foto ad esempio si noterebbe l’utilizzo di proiettori cinematografici.
La luce del sole che illumina il nostro satellite dovrebbe essere uniforme e diffusa, cosi come avviene sulla terra.
In alcune delle foto pubblicate dalla Nasa invece è possibile notare la classica illuminazione a spot che deriva dall’uso di proiettori cinematografici.
Un cono di luce illuminerebbe i soggetti in primo piano per poi sfumare sullo sfondo e sui bordi delle immagini.
Questo non dovrebbe accadere se ad illuminare fosse il sole in quanto la luce dovrebbe essere uniforme in tutti i punti del suolo lunare.
Questo è una delle tante anomalie che riportano i teorici della cospirazione, ma la anomalie non sarebbero solo legate alle immagini.
Ad alimentare la teoria del sospetto fu anche l’atteggiamento degli astronauti, giudicato da molti poco entusiasta e spesso sfuggente, in netto contrasto ad esempio con l’entusiasmo mostrato da Gagarin, dopo il primo volo nello spazio.
Un altra anomalia sarebbe la cancellazione delle registrazioni originali da parte della Nasa, il materiale originale sarebbe andato inspiegabilmente perduto.
Le prove che i cospirazionisti portano per avvallare la loro tesi sono dunque molteplici e hanno alimentato nel corso degli anni un acceso dibattito che perdura sino ai giorni nostri.
Questa non è l’unica teoria cospirazionista, un’altra teoria afferma che l’uomo non è più tornato sulla luna perché sul nostro satellite sarebbero stati trovati manufatti alieni o quantomeno si sarebbe entrai in contatto con entità extraterrestri.
La nostra società non sarebbe ancora in grado di accettare una simile ipotesi e per questo tutto sarebbe stato secretato e la ricerca proseguirebbe in segretezza.
Ad alimentare questa ipotesi sono state anche le dichiarazioni di un alcuni ex astronauti americani che hanno riferito di essere entrati in possesso di informazioni che confermerebbero i rapporti tra una elité militare e entità extraterresti.
Ad esempio l’astronauta Edgar Mitchell, sesto uomo a camminare sul suolo lunare, in una trasmissione radiofonica nel 2008 ha affermato di essere venuto a conoscenza da ambienti militari che il fenomeno ufo è reale e che ci sono stati contatti tra umani e esseri extraterrestri.
Ma anche gli astronauti Buzz Aldrin e Gordon Cooper hanno dichiarato in più occasioni di aver avvistato veicoli non identificati durante le missioni lunari, lo stesso Aldrin si sottopose al test della macchina della verità per validare le sue affermazioni.
Ma se i viaggi lunari non sono mai esisti o sono stati interrotti per eventuali accordi stipulati tra umani e entità extraterrestri, perché i concorrenti Sovietici che avrebbero avuto tutto l’interesse di smascherare questo incredibile complotto che avrebbe delegittimato a livello mondiale gli stati uniti hanno taciuto?
I complottisti ritengono che il silenzio sia stato comprato con la condivisione di tecnologia avanzata e con la creazione di un programma spaziale condiviso dalle due potenze mondiali, ovviamente per i debunker non c’era niente da delegittimare perché le missioni sono state reali.
Ma perché sino ad oggi non sono stati più programmati viaggi sul nostro satellite e non è stato portato avanti un programma di colonizzazione lunare?
La realtà forse è molto più semplice e meno misteriosa di quello che si può immaginare.
Dopo le missioni Apollo e con il declino e in seguito la caduta del blocco sovietico, la corsa allo colonizzazione spaziale perde l’interesse della politica.
I fondi dedicati alle missioni spaziali vengono diminuiti, lo stesso interesse dell’opinione pubblica sarebbe diminuito nel corso degli anni e per i governi sarebbe diventato sempre più difficile utilizzare e giustificare l’investimento di ingenti somme di denaro per finanziare nuove esplorazioni spaziali.
Oggi sembrerebbe che le cose stiano cambiando, sembra stia tornando la volontà di colonizzare il nostro sistema solare, questa volontà è stata rilanciata dall’ingresso di società private che stanno investendo nella ricerca e nell’innovazione.
E di questi mesi l’annuncio da parte della Nasa che presto torneremo sul nostro satellite, l’obbiettivo è far diventare in un prossimo futuro la Luna stazione di rifornimento per future missioni spaziali.
Inoltre si pensa di affidare lo sfruttamento delle risorse naturali presenti sul nostro satellite a società private.
L’intervento dei privati se da una parte ha dato nuova vita alle esplorazioni spaziali dall’altro apre un nuovo scenario, di chi sono le risorse naturali del cosmo? Chi può sfruttarle per averne profitto?
Se il programma spaziale verrà rispettato, nel prossimo decennio torneremo sulla Luna con l’obiettivo di colonizzarla e creare una base di appoggio per future missioni nel sistema solare.
Il mistero che ha avvolto le prime missioni spaziali e che ha acceso un dibattito che dura da più di quarant’anni forse verrà definitivamente svelato, ma resterà il mistero più grande di tutti: l’universo, per questo ci vorrà sicuramente più di qualche decennio, ma se l’intelligenza, il lavoro, la preparazione scientifica e la fede dell’uomo ci hanno portato sulla Luna, siamo certi che prima o poi avremo tutte le risposte alle nostre domande.
Il viaggio sarà lungo, ma l’importante è essere in viaggio.