Il numero di corpi celesti che compone l’universo è cosi grande da risultare difficile per noi anche solo immaginarlo, miliardi di corpi luminosi illuminano il cielo notturno, corpi celesti cosi lontani la cui luce per essere da noi osservata ha viaggiato milioni di anni.
Ma se tutto ciò che noi possiamo vedere, pianeti, stelle, galassie fosse solo una piccola parte di ciò che compone l’universo?

Gli scienziati ritengono che quello che noi oggi possiamo osservare è solo una piccola percentuale di ciò compone l’universo. Cosa è e di cosa è fatta la maggior parte della materia che compone l’universo è ancora un incredibile e affascinante mistero.

Nel 1933 l’astronomo Fritz Zwicky stava studiando l’ammasso delle Galassie della Vergine, un sistema celeste distante circa 60 milioni di anni luce dalla terra.
Lo scienziato basandosi sulla luminosità delle singole galassie che compongono l’ammasso ne stimò la massa complessiva.

Dopo averne stimato la massa si concentrò sulla velocità di dispersione della velocità delle singole galassie.
Dopo attenti studi notò che la stima della massa delle galassie ricavata attraverso l’osservazione dei singoli corpi celesti, non era sufficiente a tenerle aggregate.
Una forza sconosciuta interagiva con le galassie e le permeava sino al punto da tenerle aggregate.

Questa osservazione andava in contrasto con tutto quello che sino ad allora si conosceva.
Se la gravità è una curvatura nello spazio tempo causata da una massa, come ipotizzato da Einstein, e la massa delle galassie calcolata da Zwicky non è sufficiente a tenere i corpi celesti aggregati è quindi necessaria e indispensabile l’esistenza di una forza a noi sconosciuta che permette tutto ciò.

Negli anni settanta gli scienziati incominciarono ad analizzare in maniera sistematica la discrepanza che esiste tra la massa delle galassie e la loro capacità di restare aggregate e per descrivere questa sconosciuta forza si è coniato il termine di materia oscura.
Ma esistono prove dell’esistenza della materia oscura?
Una possibile prova dell’esistenza della materia oscura deriva dall’osservazione del fenomeno delle lenti gravitazionali.
La massa di un corpo celeste provoca una distorsione nello spazio tempo, questa distorsione agisce come la lente di ingrandimento di un immenso telescopio, facendoci apparire vicine, galassie molto lontane.

Nel 2008 un gruppo di ricercatori guidato dell’istituto di astrofisica di Parigi ha studiato le immagini di centinaia di galassie.
I ricercatori con stupore hanno osservato che la luce di alcuni corpi celesti veniva deviata in luoghi dove apparentemente non erano presenti corpi celesti in grado con la propria massa di deviarne il flusso.
In particolari regioni del cosmo, la materia oscura si manifesterebbe con ammassi cosi grandi da modificare lo spazio tempo e ricreare il fenomeno della lente gravitazionale.
Ma che cosa è la materia oscura?
Sono state avanzate tante ipotesi, nonostante gli scienziati da anni cercano di risolvere l’enigma, al momento non si sa esattamente cosa sia la materia oscura e di che cosa sia fatta.
Esistono molte prove indirette della sua esistenza, ma è invisibile e difficile da comprendere.
La materia oscura sembrerebbe permeare il nero che avvolge i corpi celesti, la sua massa è cosi grande da piegare lo spazio tempo e agirebbe come una enorme ragnatela tenendo unite le galassie mentre si allontanano le une dalle altre.
Quello che al momento possiamo affermare con certezza è che l’universo è ricco di affascinanti misteri ma siamo certi che ciò che oggi ci appare incomprensibile domani sarà svelato.

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