Negli ultimi anni la corsa alla spazio ha ricevuto un nuovo impulso, gli stati hanno lanciato nuovi programmi spaziali, privati stanno finanziando la ricerca, nuove missioni sul nostro satellite sono in corso e altre sono in programma sulla Luna e su Marte.
Lo spazio sembra essere l’ultima frontiera per l’uomo, ma una civiltà interplanetaria è possibile?
Il 9 dicembre del 2020 dalla rampa di lancio di Boca Chica si è alzato l’ultimo prototipo della Spacex Starship, la nave spaziale che avrà il compito di portare nel prossimo futuro l’uomo su Marte.
L’obbiettivo del test era provare i nuovi motori Raptor e analizzare il rientro della nave spaziale nell’atmosfera. Nonostante la navicella durante le fasi di atterraggio sia esplosa, l’obiettivo della missione è stato raggiunto.
La Cina con la missione Change 5 ha finito di prelevare campioni dal suolo lunare. La sonda è
atterrata sul nostro satellite, in un luogo chiamato Oceano delle tempeste, sul bordo occidentale del lato visibile della luna, ha prelevato importanti campioni che saranno riportati sulla terra per essere analizzati.

Erano quarant’anni che non venivano prelevati campioni di rocce lunari, l’ultima missione risale al 1976 quando la sonda sovietica Luna 24 atterrò vicino al mare della tranquillità nella regione orientale del lato visibile della Luna.

L’esplorazione spaziale e la conquista del cosmo sembrano essere diventate prioritarie, ingenti investimenti sono in programma nei prossimi anni, ma perché è tornata in auge in questi ultimi anni?

Le dichiarazioni del miliardario Elon Musk, che ha affermato che venderà tutte le sue proprietà per finanziare la prima colonia su Marte, hanno fatto molto scalpore.
Musk afferma che la terra, cosi come il sistema solare, un giorno inevitabilmente finiranno, se l’uomo vuole garantirsi la sopravvivenza in un prossimo futuro, la colonizzazione di nuovi pianeti è indispensabile ed è necessario agire sin da subito.
Il miliardario attraverso i suoi programmi di ricerca si augura di riuscire a portare l’uomo su Marte entro il 2026, il primo indispensabile passo per la colonizzazione del pianeta.
La colonizzazione del cosmo è stato e continua ad essere il sogno di generazioni di ricercatori e scienziati, e a quanto pare sarà inevitabile per garantire la sopravvivenza dell’uomo del futuro.
Se ancora oggi non abbiamo i mezzi per trasformare questo sogno in realtà, è anche vero che gli sforzi per fare in modo che si avveri sono sempre più ingenti.
Ma che tipo di società vogliamo che colonizzi il cosmo?
Se l’istinto di sopravvivenza e l’innata curiosità e la sete di conoscenza ci spinge verso le stelle e anche vero che dovremmo immaginare una società capace di colonizzare l’universo.

La nostra società attuale è piena di contraddizioni, se ad esempio una parte di umanità insegue il sogno delle stelle, un’altra parte di umanità muore di stenti nelle periferie del mondo.
La sete di conoscenza che ci spinge verso le stelle è uno degli aspetti più belli della nostra natura umana, ma per raggiungere le stelle dovremmo incominciare a immaginare una società che sia in grado di meritarselo.
Non possiamo andare alla conquista dello spazio con lo stesso spirito che spingeva i nostri antenati alla scoperta di nuove terre inesplorate.
La conquista della spazio non può essere dettata soltanto dallo spirito di sopravvivenza o dalla volontà di acquisire nuove risorse naturali.
Dobbiamo immaginare un mondo e una società che rispecchi la grandezza dell’universo, dobbiamo risolvere i nostri conflitti e non esportarli nello spazio.
Un giorno forse nemmeno troppo lontano l’uomo creerà il primo insediamento permanete su un pianeta che non è la terra. Quel giorno sarà sicuramente un grande giorno per l’uomo, quel giorno si aprirà una nuova era per tutta l’umanità.
Una civiltà interplanetaria è possibile, ma sta a noi sin da adesso incominciare a mettere le basi per fare in modo che la società del futuro non sia solo tecnologicamente più avanzata ma che sia degna di conquistare le stelle.

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