Seconda guerra mondiale, l’Unione Sovietica è assediata dalle forze naziste, le forze tedesche avanzano senza sosta, gli eserciti sovietici sembrano capitolare. Nelle città Sovietiche poste sotto assedio vengono autorizzate diverse cerimonie religiose, viene portata in processione la sacra immagine della Madonna di Kazan.
Il popolo chiede che la Madonna interceda per loro e che Dio fermi l’avanzata tedesca.
Le cerimonie sembrerebbero essere state autorizzate dallo stesso Stalin, ma come è stato possibile organizzare riti religiosi nella Russia sovietica?
Questa è l’incredibile storia della rivelazione che Stalin ebbe dalla Madonna di Kazan.
Giugno del 1941, Hitler rompe il patto stipulato con Stalin, la Germania attacca ferocemente l’Unione Sovietica.
L’armata tedesca avanzava velocemente sul territorio russo. Stalin sorpreso dall’attacco fulmineo di Hitler, soltanto diversi giorni dopo, il 3 luglio del 1941 si rivolgerà al popolo sovietico con il famoso discorso alla radio in cui inciterà i popoli dell’Unione Sovietica alla resistenza.
Le armate tedesche avanzano senza incontrare resistenza, le città vengono assediate, per i sovietici non sembrano esserci più speranze.
Agli ufficiali dell’armata rossa viene ordinato di tornare alle vecchie usanze zariste. Le truppe vengono mandate in battaglia al grido Avanti con Dio! Vengono riaperte al culto più di 20 mila chiese.
Lo stesso Stalin ricevette una delegazione di cristiano ortodossi e li autorizzerà ad eleggere il Patriarca.
Ma a cosa era dovuta questa improvvisa svolta? Perché il regime che aveva represso qualunque manifestazione religiosa, improvvisamente era divenuto non solo tollerante, ma addirittura promotore e fiancheggiatore della ripresa religiosa?
Per gli storici il cambio di passo nella politica di Stalin fu dovuta alla drammatica situazione in cui versava il paese. Stalin vista la disperata situazione fece appello alla resistenza del popolo russo anche in nome di quel cristianesimo per il quale nei secoli precedenti, eserciti di contadini mal armati, erano andati al massacro senza paura, forti della fede in Dio che li accompagnava.
Se questo è sicuramente vero, lo storico Radzinky grazie alla consultazione di documenti segreti, ha scoperto che dietro questo cambio di rotta politica ci sarebbe stato anche dell’altro. Dietro a questa apertura religiosa ci sarebbe l’apparizione della Madonna.
In Libia i cristiano ortodossi avevano per Metropolita un asceta di nome Elia. Davanti al disastro che si profilava in Russia, l’asceta decise di chiudersi nella cripta della cattedrale e per tre giorni e tre notti pregò incessantemente la Madre di Dio.
Al terzo giorno gli apparì la Madonna che gli disse che per fermare l’avanzata nazista, in Russia bisognava riaprire tutte le chiese, liberare i sacerdoti e portare in processione l’icona sacra della Madonna di Kazan per le strade di Leningrado, Mosca e Stalingrado.
Elia scrisse subito una lettera ai confratelli Russi e la fece recapitare all’ambasciata sovietica.
I documenti sembrerebbero confermare che la missiva fu letta personalmente da Stalin, gli fu consegnata dal capo maggiore dell’Armata Rossa Boris Shaposnikov.
L’icona della madonna di Kazan fu portata in processione per le strade di Mosca e Leningrado.
A Stalingrado i combattimenti erano troppo feroci, secondo alcune testimonianze non fu possibile organizzare una processione, ma fu portato lo stesso a termine la missione, l’icona sacra fu fatta volare su un bombardiere sopra i confini della città.
Dopo la fine della guerra, l’improvvisa svolta politica non cessò del tutto, la repressione contro la religione continuò ma fu ridimensionata.
Questa misteriosa vicenda è stata scoperta e documentata dallo storico Russo Radzinky, a sostengo di questa incredibile storia, nel 1947 al metropolita Elia, fu assegnato il premio Stalin, una sorta di nobel sovietico che veniva ogni anno conferito a scienziati, artisti e personalità che si erano distinte compiendo importanti servizi per l’Unione sovietica e per la causa socialista.
Molti si chiesero perché venisse assegnato questa onorificenza a questo straniero, neanche le alte sfere sovietiche erano a conoscenza dei motivi dell’assegnazione del premio.
Il metropolita ringraziò per il riconoscimento ma rifiuto il premio, chiese soltanto che il denaro del premio fosse devoluto agli orfani vittime della guerra.
Questa incredibile storia sembrerebbe essere ben documentata grazie alla consultazione di documenti desecretati che lo storico Russo ha avuto modo di visionare in questi ultimi anni.
Non sapremo mai se l’apertura di Stalin nei confronti della religione sia stata generata da un opportunismo politico, dalla necessità di unire sotto un unico vessillo il popolo Russo schiacciato dalla violenza nazista o se questa decisione sia stata influenzata anche solo in parte da quella missiva ricevuta in un momento drammatico.
Quando tutto sembrava perduto, forse anche l’uomo di ferro ad un passo dall’oblio ha vacillato e ha rivolto la sua speranza in qualcosa di sovrannaturale?