Il 31 ottobre 1937 l’azienda farmaceutica tedesca brevetta il Pervitin. Una potente sostanza eccitante appartenente al gruppo delle anfetamine.
In poco tempo il Pervitin si diffuse in modo così capillare tra la popolazione tedesca da essere definito come la medicina del popolo.
Studenti e lavoratori lo assumevano quotidianamente sotto consiglio medico per aumentare le proprie prestazioni, combattere la fatica e alleviare lo stress.
Con l’inzio della guerra, nel 1939, milioni di dosi della potente droga furono distribuite ai soldati tedeschi in guerra.
Fu questa la potente arma che i nazisti usarono per conquistare in poco tempo l’Europa?

I soldati tedeschi non furono i primi militari ad assumere droghe per sostenere la fatica e lo stress della guerra. Il rapporto tra droga e guerra è una costante in buona parte dei conflitti della storia.
Già gli antichi soldati Greci e Romani usavano il vino per combattere la paura e sopportare maggiormente il dolore.
Nel corso dei secoli quasi tutti i popoli hanno utilizzato sostanze psicoattive per permettere ai soldati di sopportare la crudeltà della guerra.
Secondo lo scrittore Norman Ohler, autore del bestseller Tossici,l’arma segreta del Reich, i nazisti però fecero un uso estremamente massiccio di droghe durante la seconda guerra mondiale.
Milioni di dosi furono distribuite ai militari al fronte, venivano assunte in pillole da tenere sotto la lingua.
La droga aumentava la resistenza, inibiva la paura, permetteva ai soldati di combattere senza sosta per giorni interi, senza dormire e mantenendo un costante stato di allerta.
La particolare ferocia e inumanità dell’esercito tedesco potrebbe in parte derivare dall’uso di queste sostanze?
Non abbiamo certezza di questo, ma sicuramente il mito della razza ariana, del super-uomo, è stato la spinta che ha contribuito alla diffusione e alla sperimentazione di sostanze in grado di potenziare e alterare le capacità umane.
Diversi esperimenti furono fatti nei campi di concentramento sui corpi di ebrei e dissidenti.
Venivano testati nuove sostanze che potevano aumentare la capacità di resistenza del corpo umano, esperimenti figli della folle ideologia nazista della selezione della razza pura e del potenziamento del corpo umano.
Lo stesso Hitler non restò indifferente alle droghe, era un abituale consumatore di svariate sostanze. Stimolanti, sedativi e oppiacei vari gli venivano somministrati quotidianamente dal suo medico, il dottor Theo Morell.
Norman Ohler basandosi sugli appunti di Theo Morell ricostruisce la dipendenza del Fuhrer e l’enorme potere che il suo medico aveva ormai su di lui.
Secondo Ohler negli ultimi anni della guerra Hitler era ormai un tossicodipendente incapace di gestire le continue crisi di astinenza.
Ma questo continuo stato alterato può essere un motivo per spiegare gli enormi crimini che Hitler e l’esercito tedesco compirono?
Se sicuramente le droghe hanno permesso ai soldati una maggiore efficienza e combattività, riuscendo a contrastare con maggior vigore gli eserciti avversari, e hanno amplificato il senso di onnipotenza in Hitler, non possiamo comunque pensare che lo stato alterato di coscienza possa essere una giustificazione alla inumana violenza delle azioni e della ideologia nazista.
L’incontrollabile uso di droga è una conseguenza dell’ideologia nazista e della oscura personalità di Hitler, capace di trascinare l’umanità in uno dei periodi più oscuri della sua storia.

Previous articleLo sviluppo tecnologico può mettere a rischio le nostre vite?
Next articleUsiamo il 10% del nostro cervello? Cosa dice la scienza