Negli ultimi mesi gli Stati Uniti con la missione Mars 2020 e il Rover perseverance , la Cina con la missione “domande al cielo e gli Emirati Arabi con la missione Al amal (la speranza) hanno inviato le loro sonde su Marte. Per gli arabi è la prima missione interplanetaria della storia. Anche l’Europa e la Russia avevano in programma di inviare delle sonde, ma la pandemia di coronavirus ha rallentato i programmi e probabilmente tenteranno tra due anni.
Questi sono i mesi migliori per intraprendere un viaggio verso Marte, la distanza tra la terra è il pianeta è di solo 55 milioni di chilometri e ci vorranno circa sei mesi per raggiungere il pianeta rosso. La prossima finestra utile sarà tra circa 20 mesi.
Ad oggi sono state effettuate 43 missioni su Marte, ma solo 18 hanno avuto successo entrando nell’orbita marziana o portando sul suo suolo le sonde.
Non è facile arrivare su Marte, oltre al tempo del viaggio le difficoltà che incontrano le missioni sono dovute all’atmosfera marziana, questo comporta che le sonde devono entrare alla giusta angolazione per non essere rimbalzate fuori o bruciare mentre attraversano l’atmosfera. Ma l’atmosfera non è abbastanza densa e non basta un semplice paracadute per atterrare, dei retrorazzi devono rallentare la corsa ed evitare che la sonda si schianti sul suolo. E tutto questo deve essere programmato, la distanza non permette un controllo dell’uomo su queste manovre.
Ma allora perché nonostante tutte queste difficoltà vogliamo andare su Marte?
Marte non è neanche il pianeta più vicino alla terra. Il pianeta più alla nostra portata è Venere. Visibile a occhio nudo dalla terra è l’oggetto più luminoso dopo la luna nel cielo notturno, per questo lo conosciamo anche come stella del mattino. Ma Venere è davvero inospitale per noi, ha temperature elevatissime e una pressione per noi insostenibile. Stessa cosa più o meno per Mercurio.
Gli altri pianeti del sistema solare non sono rocciosi, sono composti da gas, quindi non possiamo atterrare da nessuna parte.
Marte al momento per noi è l’unica opzione perseguibile da esplorare e in futuro colonizzare.
Marte ha delle condizioni migliori anche rispetto alla Luna, ha un’atmosfera che può proteggerci e la durata del giorno è più o meno come la nostra, poco più di 24 ore, questo potrebbe favorire una possibile colonizzazione e una coltivazione.
La gravità è un terzo di quella terrestre e il sottosuolo potrebbe essere ricco di acqua.
Chiaramente le condizioni sono difficili per la vita, pur avendo un’atmosfera le radiazioni sono mortali per l’uomo, non c’è ossigeno e le temperature sono gelide.
Però le condizioni sono difficili ma non impossibili, e questo basta per offrire una importante opportunità all’uomo
Colonizzare Marte è un sogno che l’umanità si porta dietro da tempo e potremmo non essere così lontani dal raggiungerla.
Si prevede che entro il decennio potremmo inviare la prima missione con esseri umani. La NASA sta studiando dei piani per renderlo possibile. Anche Elon Musk sta lavorando in questa direzione.
Ma Marte è particolarmente interessante anche per altri motivi. Uno degli obiettivi di queste missioni è trovare i marziani. Certo non avranno l’aspetto descritto dalla fantascienza ma li andremo a cercare.
È l’unico pianeta su cui abbiamo la possibilità di poter rilevare tracce di forme di vita passate, sappiamo che 3 miliardi di anni fa Marte aveva una atmosfera che lo proteggeva dalle radiazioni cosmiche e delle condizioni simili alla terra, sappiamo che vi scorrevano fiumi. la probabilità che un tempo fosse presente la vita sono reali o perlomeno questo può servire a capire perché sulla terra è presente la vita e su Marte no.
Sappiamo che su Marte c’è acqua sotto forma di ghiaccio nel sottosuolo, e questo ci rende ottimisti, sappiamo che dove c’è l’acqua potrebbe esserci la vita, e quindi ci aspettiamo di trovare i marziani, sotto forma di microrganismi.
Il rover della NASA Persevarece si muoverà dentro il cratere Jezero, che dovrebbe essere la foce di un vecchio fiume ormai prosciugato, il luogo ideale per ricercare delle tracce di vita passate.
Le missioni di questi anni ci daranno molte risposte e ci faranno comprendere meglio Marte, conoscendo meglio il pianeta saremo molto più vicini a raggiungerlo, in fono esplorare e colonizzare fa parte della natura dell’uomo e siamo sicuri che in un futuro prossimo un uomo metterà piede su Marte e forse inizierà a costruire una nostra nuova casa.