L’umanità aspira da sempre a un mondo perfetto, leader politici, filosofi, religiosi e scienziati nel corso degli anni hanno teorizzato e indicato la strada per la creazione di un sistema sociale che aspirasse alla creazione di un mondo adatto alla natura dell’uomo.
Nel 1968 John Bumpass Calhoun realizza un esperimento che entrerà nella storia, conosciuto Universo 25, ancora oggi molto dibattuto, viene ripreso ciclicamente dai media come modello per definire il comportamento umano.
Ma è sufficiente questo esperimento per definire il comportamento dell’uomo?
Gli anni sessanta sono anni complessi, la struttura sociale del mondo occidentale viene stravolta, un nuovo concetto di urbanizzazione si fa largo nella società.
Nascono grandi agglomerati urbani, la droga dilaga tra i giovani, la paura di un mondo sovrappopolato e una conseguente crisi delle risorse diventa uno dei temi principalmente dibattuti.
Calhoun nel suo laboratorio nel Maryland da vita ad un esperimento storico, posiziona otto topi in una gabbia di 2 metri per 50, crea per i topi un mondo perfetto, le risorse sono abbondanti e sempre disponibili, sono protetti dall’attacco dei predatori e hanno a disposizione centinaia di nidi accoglienti.
Calhoun segue gli sviluppi della comunità dei roditori, inizialmente la popolazione vive in perfetta armonia, i topi si riproducono velocemente, in poco tempo raggiungono la popolazione di 620 individui, 560 giorni dopo l’inizio dell’esperimento la popolazione raggiunge il suo massimo di 2200 esemplari.
Da quel momento in poi la comunità inizierà ad estinguersi, il 920° giorno dall’inizio dell’esperimento nascerà l’ultimo topo.
Universo 25 diviene un mondo sovraffollato dove i topi maschi diventano aggressivi, passano il tempo a mangiare e a uccidersi tra di loro.
I ruoli sociali non sono più definiti, i topi maschi sono incapaci di trovare una femmina per accoppiarsi, gli esemplari femmine si ritirano nei nidi più isolati.
Condizioni di sovraffollamento, scarsa igiene e salute precaria non permettono alle femmine di potare avanti le gravidanze, cambiano spesso nido e non si prendono cura della prole.
Una parte di topi si isolerà e si estranierà dalla vita della comunità, non mostreranno più nessun interesse né per la vita sociale, né avranno istinti di riproduzione.
Nella comunità nonostante il cibo sia sempre a disposizione si verificheranno atti di cannibalismo, i topi si accoppieranno indipendentemente dal sesso, non procreeranno più.
La società dei topi andrà velocemente nel caos e si estinguerà rapidamente.
Per Calhoun i topi rappresentano una metafora della condizione umana, per quanto l’essere umano sia un animale sociale, ha bisogno di uno spazio fisico e psicologico in cui vivere, senza il quale corre il rischio dell’autodistruzione. Secondo Calhoun la nostrà società corre il terribile rischio di fare la fine di Universo 25.
Il lavoro del professore diviene una pietra miliare della sociologia urbana, influenzerà il lavoro di architetti, urbanisti e psicologi che proveranno a ripensare l’architettura delle città in modo più naturale e sostenibile.
Ancora oggi Universo 25 viene tirato in ballo per spiegare il comportamento degli hikikomori giapponesi, adolescenti che decidono di isolarsi dal mondo e chiudersi nelle loro stanze, secondo alcuni versione umana dei topi che si ritirarono nei nidi più appartati disinteressandosi della vita della comunità.
Universo 25 è l’immagine di ciò che rischia di diventare il nostro mondo?
Lo studio di Calhoun è stato in parte criticato per l’accostamento comportamentale uomo/topo, se è vero che l’uomo spesso è guidato da istinti naturali che sembrano avvicinarlo al comportamento animale, è anche vero che l’uomo non è un topo, in condizioni di sovrappopolamento sa comportarsi in maniera differente come successivi esperimenti hanno dimostrato.
Se una società apparentemente perfetta è sfociata in una inferno che ha portato la stessa ad estinguersi, è però vero che l’uomo a differenza dei topi ha la facoltà di chiedersi cosa sia normale, cosa aiuti veramente le nostre relazioni, cosa incoraggi l’uguaglianza sociale, cosa ci renda più umani
L’uomo ha la capacità di comprendere le leggi che regolano il mondo, questa è la migliore speranza per aspirare a creare una società più giusta e equa.