Tra dicembre del 2017 e Marzo 2018 la marina militare americana ha reso pubbliche le immagini di diversi avvistamenti di oggetti non identificati intercettati dalle telecamere di puntamento di diversi aerei militari.
Che cosa sappiamo su questi incredibili avvistamenti? E quali sono le ipotesi sulla loro natura?
Negli ultimi anni si sono moltiplicate le testimonianze di chi afferma di aver visto o registrato velivoli non identificati.
Se nella maggior parte dei casi le immagini o le testimonianze non godono di particolare credibilità, diverso è il caso degli avvistamenti realizzati dai piloti americani e resi pubblici dallo stesso pentagono.
Ma di che cosa si tratta?
Tra il 2004 e il 2017 i radar militari americani hanno individuato nei cieli oggetti non identificati e allo scopo di comprendere il fenomeno diversi aerei sono stati inviati in avanscoperta per cercare di comprenderne l’origine.
Le testimonianze dei piloti e le immagini registrate, sono state rese pubbliche e ancora oggi alimentano un vivace dibattito.
Ma che cosa hanno ripreso i piloti americani?
Le telecamere di puntamento montate sulle ali dei caccia sono riuscite a registrare le immagini degli oggetti non identificati.
Un oggetto ad esempio è stato sorpreso a sorvolare la superficie del mare ad una velocità elevatissima, non appena i caccia hanno provato una manovra di avvicinamento, l’oggetto è sparito nel nulla per poi ricomparire a circa cento chilometri di distanza.
La velocità elevata e la capacita di muoversi in modo apparentemente inusuale, con veloci variazioni di altitudine e accelerazioni improvvise hanno generato estremo stupore negli osservatori e negli stessi piloti.
I velivoli non identificati sembrerebbero disporre di una tecnologia non ancora conosciuta.
Ma si tratta di tecnologia terrestre, magari nuovi aerei o droni in fase di sviluppo o di una tecnologia aliena?
Questa è la domanda più complessa al quale rispondere.
Negli ultimi anni le potenze mondiali si stanno impegnando sempre di più nello sviluppo di tecnologie all’avanguardia con l’obbiettivo di colonizzare il nostro sistema solare.
Le recenti scoperte che hanno individuato la presenza di acqua sulla Luna, le missioni su Marte e l’ingresso di società private nel mondo aerospaziale, sono tutte azioni che mirano ad uno scopo ben preciso, controllare e sfruttare le infinite risorse del cosmo, per dare vita a una nuova era per l’umanità.
Ma basta questo per spiegare gli avvistamenti registrati dalla marina militare? Le telecamere avrebbero registrato una nuova tecnologia ancora segreta in fase di test?
Se una parte degli avvistamenti possono essere spiegati come il test di innovative e segrete tecnologie, non tutti però sono di cosi facile spiegazione.
Alcuni di questi avvistamenti risalgono a quasi 15 anni fa e il volo e le manovre che questi oggetti compivano all’epoca appaiono ai nostri occhi ancora oggi sorprendenti e di difficile spiegazione.
È possibile che una tecnologia, per quanto sperimentale e in fase di test quasi quindici anni fa, non sia ancora nota agli addetti ai lavori?
Se è vero che tutto è possibile e che l’origine umana di queste operazioni non può essere esclusa, è anche vero che questa spiegazione suscita qualche perplessità.
La terra è stata visitata da visitatori esterni?
Neanche di questo possiamo avere la certezza, non ne abbiamo le prove, quello che però sappiamo e che ha differenza di qualche anno fa, il silenzio che regnava su certe tematiche è meno denso, il dibattito è vivace e tutte le possibilità vengono vagliate.
Dopotutto chiunque conosca l’immensità dell’universo non può escludere la presenza di altre forme di vita, ma che queste siano in grado di comunicare con noi e addirittura visitare il nostro pianeta è ancora un grande mistero.
Le variabili per cui una civiltà extra terrestre esista e sia in grado di visitare il nostro pianeta sono moltissime e di non facile soluzione.
Per il momento non possiamo che rivolgere i nostri occhi al cielo e sperare che nell’immensità dell’universo, altri occhi siano puntati verso di noi e che condividano con noi lo stesso sogno di comunicazione.