Il caldo sta rendendo inospitali alcune zone del nostro pianeta, ma non si tratta di lontani deserti, ma di luoghi densamente abitati che presto potrebbero non essere più in grado di ospitare l’uomo.

Se pensiamo che questo sia un problema che non ci riguarda direttamente o qualcosa che avverrà in un lontano futuro, beh ci sbagliamo perché ondate improvvise di un nuovo tipo di calore stanno già provocando vittime in tutto il mondo. Questo sta accadendo perché il nostro corpo non è progettato per resistere a questo particolare tipo di caldo che nel frattempo sta diventando sempre più diffuso nello spazio e nel tempo.

Il clima sta cambiano e il cambiamento è sotto gli occhi di tutti, possiamo discutere sui motivi che stanno accelerando sempre di più questo cambiamento, ma non è più possibile negarlo.

Se eventi estremi sono sempre più diffusi, c’è un particolare fenomeno che preoccupa sempre di più i ricercatori, le ondate di calore degli ultimi anni incominciano ad avere delle specifiche diverse rispetto a quelle degli anni precedenti e stanno provocando migliaia di vittime in tutto il mondo.

Il fenomeno è stato analizzato da una ricerca pubblicata su Science Advances e spiega quello che sta accadendo in tutto il mondo e purtroppo non c’è da stare tranquilli.

Lo studio ha esaminato i dati meteorologici registrati in tutto il mondo dal 1979 al 2017 e ha trovato che in 7000 casi si sono verificate condizioni di temperatura potenzialmente letali, questo particolare fenomeno viene calcolato con l’indice della temperatura del bulbo umido, ma di che cosa si tratta?

Il corpo umano per raffreddarsi emette goccioline di sudore che evaporando raffreddano la pelle e permettono alla temperatura corporea di scendere.

Nel caso in cui l’umidità presente nell’ambiente sia superiore a una determinata soglia, le gocce di sudore non evaporano più e rimangono sulla pelle e riscaldandosi aumentano ancora di più la temperatura corporea.

L’umidità aumenta notevolmente la sensazione di calore, basti pensare ad esempio che una temperatura di 45 gradi con solo il 50% di umidità viene percepita dal nostro organismo come se fossero 71 gradi, ma già 35 gradi con un tasso di umidità del 95% mettono fuori gioco il nostro sistema di raffreddamento e sono sufficienti per portare un uomo alla morte in poche ore.

Per calcolare gli effetti del caldo associato all’umidità gli scienziati hanno definito un parametro, la temperatura del bulbo umido.

Per calcolare la temperatura del bulbo umido un termometro viene avvolto in un panno umido,la temperatura del bulbo umido è quella che il termometro raggiunge dopo che l’acqua in cui è avvolto è tutta evaporata.

La terribile ondata di colore che colpì l’Europa nel 2003 e che provocò la morte più di 70 mila persone aveva una temperatura media di bulbo umido di 28°C.

L’aumento di eventi estremi di questo tipo non erano attesi prima di qualche decennio ma purtroppo si stanno già verificando in più parti del mondo. 

Nel 2007 la temperatura di bulbo umido ha superato i 30°C per più di mille volte, il doppio delle volte registrate nel 1979.

Se gli eventi più estremi hanno interessato il Golfo del Messico, la California, alcune zone dell’africa occidentale e della Cina, luoghi in cui la temperatura di bulbo umido ha raggiunto i 31°C e per 80 volte ha superato i 33°C, anche in diverse località italiane si è visto un incremento del fenomeno e in alcune zone del centro e del sud si è vista superata la soglia dei 31°C con punte prossime ai 33°C.

Condizioni meteorologiche del genere se sussistono per diverse ore sono capaci di uccidere uomini e donne in perfetta salute anche se al riparo del sole e con ingenti quantità di acqua a disposizione.

Se queste anomali ondate di calore dovessero seguire il trend di questi anni, presto molte zone del pianeta non saranno più adatte ad ospitare l’uomo, l’uomo potrà sopravvivere in quei territori solo grazie all’utilizzo di sistemi di raffreddamento dell’aria.

Questo potrebbe portare nel giro di poco tempo a migrazioni di intere popolazioni costrette ad allontanarsi da territori divenuti inospitali.

 

 

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